Walt Disney: 10 curiosità che vi lasceranno a bocca aperta!

 

Spero soltanto che non ci si dimentichi di una cosa. Che tutto è cominciato da un topo

Alzi la mano chi non ha sentito almeno una volta questa frase!
Senza dubbio è una delle massime più celebri di Walt Disney e oggi, 5 dicembre, giornata in cui si celebra l’anniversario della sua nascita, non potevamo che iniziare così!
Walter Elias Disney è stato uno dei più grandi imprenditori, cineasta e produttore cinematografico del XX secolo. Detiene infatti il record di premi Oscar vinti ed è l’ideatore del personaggio più iconico e conosciuto al mondo: Topolino.

Nato a Chicago il 5 Dicembre 1901, Walt Disney è cresciuto a Marceline dove, a seguito di una dura infanzia in cui consegnava giornali per l’azienda del padre insieme al fratello Roy, iniziò a Kansas City un’esperienza pubblicitaria. Da qui iniziò a capire che l’animazione era quello che più gli interessava nella vita e la fine della storia la sappiamo tutti.

Conosciamo meglio segreti, curiosità e piccoli aneddoti di questo grande uomo che continua a far sognare grandi e piccini.

1. Walt Disney, l’uomo dei Record!

Walt Disney, durante i suoi 34 anni di carriera, è riuscito ad ottenere ben 59 nomination, 22 premi Oscar e ben 4 Oscar onorari alla carriera!
In particolare ricevette un Oscar speciale per il film Biancaneve e i 7 nani: gli fu assegnato direttamente dalle mani dell’ enfant prodige Shirley Temple e il premio consisteva in un Oscar di dimensioni normali e sette statuette in miniatura!

Non solo, sulla celebre Walk of Fame di Hollywood, Disney detiene non una ma ben due stelle a lui dedicate, una per il suo contributo nel mondo del cinema e una per il suo ruolo nel mondo televisivo. Questo, ad oggi, è un record assoluto!

2. Walt Disney in Disney

Sapevate che il personaggio di Macchia Nera, antagonista di Topolino dal lontano 1937, altro non è che la caricatura di Walt Disney?
Fu disegnato dal fumettista americano Floyd Gottfredson e lo creò con l’intento di dare a Topolino un nemico più minaccioso di Gambadilegno. Infatti in quegli anni Mickey Mouse si stava cimentando, nel mondo dei fumetti, nel ruolo di detective e, per via di uno scherzo, il personaggio nacque con le fattezze di Walt!

Inoltre lo stregone del film Fantasia del 1940 si chiama Yen Sid, che altro non è che Disney scritto al contrario!

3. Walt Disney e l’Italia

Walt Disney arrivò in Italia per la prima volta nel 1935 a Roma dove visitò il cinema Barberini . Il motivo della visita italiana era legato al passaggio dei diritti dei personaggi Disney dalla Nerbini alla Mondadori e in quell’occasione Disney incontrò anche il Duce italiano e la sua famiglia. Walt e il fratello Roy ricordarono quell’incontro come un evento piacevole tant’è che regalarono ai figli del Duce, estimatori dei fumetti Disney, un enorme Topolino di legno.

In seguito tornò, nel 1951, a Venezia in occasione della Mostra del Cinema dove presentò Alice nel paese delle Meraviglie presentandosi in sala con una bambola/marionetta con le fattezze di Alice che, come tutti gli altri ospiti, prese posto in sala a fianco a Walt e vide il film.

Inoltre il 5 Luglio 1956 con il film Lilli e il Vagabondo Disney si aggiudicò il David di Donatello nella categoria “Miglior produttore straniero” e il 1 Dicembre 1963 venne a Roma e visitò lo zoo di Roma (oggi chiamato Bio Parco) e per quell’occasione fu intervistato dalla RAI da Carlo Mazzarella.

4. Walt Disney, Torino e la FIAT

Walt Disney venne in Italia nel 1961. In quell’anno a Torino incombevano i festeggiamenti per “Italia 1961” e, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, la FIAT decise di investire in un’attrazione di spettacolo e divertimento. Creò quindi un padiglione apposito per poter ospitare il Circarama Disney (schermo circolare di 360° in cui gli spettatori, interamente circondati da riprese in movimento hanno la sensazione di partecipare all’azione). Questo progetto fu presentato da Disney nel 1955 a Disneyland per poi essere perfezionato proprio in occasione della manifestazione italiana.
Il successo fu pazzesco e Disney, ringraziò la città di Torino così:“ Esprimo il mio personale ringraziamento alla Fiat, a tutti coloro che hanno collaborato con noi per la realizzazione di questo Spettacolo!”

Se vuoi saperne di più sul Circarama e sulla venuta di Walt Disney a Torino leggi questo articolo

5. I treni, la grande passione!

Una delle grandi passioni dello “Zio Walt” erano i treni; passione che possiamo vedere anche nel Classico Disney Dumbo con un lungo segmento dedicato al treno Casimiro. Era così attratto dai treni che nel 1947 scrisse alla sorella: “Mi sono comprato un regalo di compleanno e di Natale, qualcosa che ho sempre desiderato, un treno elettrico… probabilmente non puoi immaginare quanto lo abbia desiderato da bambino, ma adesso ne ho uno””.
Da allora tutto il suo tempo libero lo dedicò alla creazione di modellini per ampliare la sua collezione personale e non solo…. nel giardino di casa aveva costruito un circuito lungo di circa 1, 6 km sul quale Walt faceva correre i suoi treni in miniatura!

6. Walt Disney e Dalì

Nel 1945 il destino di due grandi uomini si incrociò: Walt Disney e Salvador Dalì si unirono con il desiderio di realizzare, insieme, un cartone animato. Il progetto iniziò e anche il titolo venne deciso: Destino (per l’appunto), una storia romantica e surreale in cui una ragazza, intenta a rincorrere il suo amore, viaggerà attraverso spazi onirici e fantastici, popolati da strane creature, ombre inquietanti e orologi liquidi. Purtroppo il cartone, dopo un lavoro di ben otto mesi, non vide mai la luce durante gli anni di Walt Disney a seguito delle improvvise difficoltà economiche legate alla seconda Guerra Mondiale.

Fu grazie al nipote di Walt, Roy Disney che, durante la realizzazione di Fantasia 2000, trovò alcune bozze e un piccolo test di 18 secondi. Decise subito che il corto “Destino” doveva vedere la luce e, dopo un lavoro certosino, il cartone a tecnica mista vide la luce e venne inserito nella versione blu-ray di Fantasia 2000.

7. Walt Disney e la natura

La rapida urbanizzazione del mondo trasforma in ricordo l’universo rurale conosciuto durante l’ infanzia di Walt Disney. Decide così di realizzare dei documentari con lo scopo di rendere, alla portata di tutti, luoghi misteriosi e sconosciuti, popoli lontani e rari animali.
Nasce così, nel 1948 il mini documentario (appena mezz’ora) girato in Alaska
L’isola delle foche che si aggiudica, inaspettatamente, l’Oscar come miglior cortometraggio. Visto il riscontro positivo, Walt decise di proseguire su questo filone di documentari creando il ciclo La natura e le sue meraviglie un’opera che comprende cortometraggi e lungometraggi legati al mondo della natura e degli animali aggiudicandosi nel corso degli anni più di una nomination agli Oscar

8. Disneyland, un aranceto?

L’idea di un parco di divertimenti, per Walt, ha radici lontane; i suoi collaboratori affermarono di racconti fantasiosi su questo magico parco già nel 1939 a seguito del trasferimento degli Studios a Burbank.

Finalmente, nel 1952, il sogno del parco tanto bramato inizia a prendere piede e il posto designato per la sua costruzione altro non fu che un vasto aranceto di 160 acri, situato ad Anaheim (vicino a Los Angeles), per via del clima mite e per l’imminente costruzione di un’autostrada che avrebbe facilitato l’afflusso dei visitatori al parco. Il 17 Luglio 1955 quello che era un’aranceto diventerà il luogo felice per eccellenza: Disneyland!

9. Walt Disney e il burro

È ormai risaputo che il vero cognome di Disney era D’isigny, cognome di origine francese e originario di un piccolo paesino Isigny-Sur-Mer.

Quando gli antenati di Walt immigrarono dalla Francia agli Stati Uniti, alla domanda di richiesta del cognome loro, risposero D’isigny ma gli ufficiali, non capendo la lingua, trascrissero male il cognome e lo americanizzarono in Disney che venne succesivamente tramandato nelle generazioni future.

Vi chiederete cosa c’entra il burro vero? Nel piccolo paesino francese che ha dato i natali alla generazione Disney, si produce burro, il burro D’isigny, e questo alimento lo troverete in ogni pasto contenente burro di tutta Disneyland Paris.

10. Signor Disney? No grazie!

Tutti i dipendenti Disney, indipendentemente da qualsivoglia carica, sono “obbligati” a darsi del tu, a chiamarsi solo per nome e a trattarsi in maniera informale. Walt odiava essere chiamato “Mr Disney” e voleva che all’interno della sua azienda si creasse un clima sereno, una grande famiglia allargata insomma e infatti, come prima regola, impose che sulle targhette dei dipendenti venisse scritto solo il nome e nel caso di omonimia, ad uno dei due, sulla targhetta veniva scritto il soprannome.
Infatti se ci avete fatto ben caso, il personale che lavora all’interno dei Disney Store e nei parchi tematici Disney ha sulla maglietta la targhetta con scritto il proprio nome.

Insomma, Walt Disney, ancora oggi riesce a far sognare, incantare, emozionare e regalare sorrisi ad ognuno di noi.
Il suo genio e la sua dedizione ad inseguire ogni suo sogno, hanno fatto sì che ancora oggi, a distanza di 52 anni dalla sua scomparsa, il mito di Walt Disney non sia tramontato, riuscendo ancora a far parlare di se, tant’è che anche un grande regista come Federico Fellini, dopo un divertente incontro con Walt, disse di lui:

Un artista, un poeta, un uomo che credeva in tutto quello che faceva

Federico Fellini

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