Biancaneve e i Sette Nani è il capolavoro di Walt Disney, il primo lungometraggio animato della storia del cinema, celebrato come ‘IL’ cult movie per eccellenza da oltre 70 anni, il primo e tuttora ‘il più bello di tutti’ i lungometraggi d’animazione, rappresenta ancora oggi una pietra miliare nel mondo dell’animazione.
Poster del 1937
Premiato con uno Speciale Premio Oscar per la ‘significativa innovazione che ha affascinato milioni di persone, dando il via ad una nuova forma di arte nel campo dell’intrattenimento‘, alla cerimonia di premiazione Shirley Temple consegnò a Walt Disney un trofeo in cui, insieme alla tradizionale statuetta di dimensioni normali, vi erano altri sette Oscar in miniatura.
Molte tecniche di animazione che più tardi diventarono standard furono sviluppate o migliorate per il film, compresa la possibilità di introdurre figure umane rappresentate in maniera realistica (con e senza l’aiuto del rotoscope), l’efficace animazione dei personaggi (prendendo personaggi tra loro simili, in questo caso i nani, e distinguendoli attraverso la loro recitazione col corpo e i movimenti), gli effetti raffinati per rappresentare pioggia, lampi, acqua, riflessi, scintille, magie, e altri oggetti e fenomeni, e l’uso dei piani multipli.
Primi disegni di Biancaneve
Biancaneve e i Sette Nani è anche preso a modello per la qualità della narrazione nel genere d’animazione. Interamente creato con mezzi artigianali (disegni a mano) e con gli sfondi realizzati con la tecnica dell’acquerello, il film ripropone la trama dei fratelli Grimm aggiungendo un finale più romantico (il bacio del principe che risveglia Biancaneve) ed un maggiore approfondimento dei personaggi e, soprattutto, dando un nome ai sette nani (Dotto -Doc, cioè dottore, fa sempre il saputello, tende molto spesso a mangiarsi le parole a causa di eccessi di nervosismo-, Gongolo -Happy, cioè felice, sempre di buon umore e incline alle burle-, Eolo -Sneezy, da sneeze, starnuto-, dal potente starnuto, che lo coglie nei momenti meno opportuni-, Cucciolo -Dopey, “addormentato”, nel senso che non è particolarmente sveglio, il più giovane dei nani, non ha mai imparato a parlare ed è calvo-, Brontolo -Grumpy, cioè scorbutico, il più scettico riguardo alla permanenza di Biancaneve con loro, ma sotto la scorza dura e gli sbuffi batte un cuore d’oro-, Mammolo -Bashful, cioè timido, arrossisce facilmente- e Pisolo -Sleepy, cioè sonnolento, sempre assonnato, è anche quello che indovina il motivo dell’agitazione degli animali del bosco).
Primi bozzetti dei nani…meno male che poi sono diventati così!
Primi bozzetti di Cucciolo
Qui abbiamo Gongolo (Happy nella versione originale) che fischia attraverso i due denti mancanti.
E ancora… Cucciolo avrebbe dovuto parlare, ma fu reso muto quando non si riuscì a trovare una voce adatta, mentre la doppiatrice della matrigna, durante la trasformazione in strega, fu costretta a recitare le battute senza dentiera, per evidenziare il mutamento di voce. Secondo fonti ufficiali la produzione impiegò 32 animatori, 102 assistenti, 167 intercalatori, 20 scenografi, 25 artisti dell’acquerello per dipingere gli sfondi, 65 animatori per gli effetti e 158 tra pittrici e inchiostratrici. Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore.