Biancaneve e i Sette Nani è il capolavoro di Walt Disney, il primo lungometraggio animato della storia del cinema, celebrato come ‘IL’ cult movie per eccellenza da oltre 70 anni, il primo e tuttora ‘il più bello di tutti’ i lungometraggi d’animazione, rappresenta ancora oggi una pietra miliare nel mondo dell’animazione.


Poster del 1937

Premiato con uno Speciale Premio Oscar per la ‘significativa innovazione che ha affascinato milioni di persone, dando il via ad una nuova forma di arte nel campo dell’intrattenimento‘, alla cerimonia di premiazione Shirley Temple consegnò a Walt Disney un trofeo in cui, insieme alla tradizionale statuetta di dimensioni normali, vi erano altri sette Oscar in miniatura.

Snow_white_oscars

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Fra i primi film ad essere designato per la conservazione dalla Library of Congress (la più antica istituzione federale in campo culturale negli Stati Uniti) è anche il primo film a vantare una colonna sonora, così come è il primo film ad usare la musica come elemento integrante della storia.
Ad oggi Biancaneve e i Sette Nani è stato lanciato al cinema 9 volte.Walt Disney dovette combattere per riuscire a produrre il film arrivando anche a ipotecare la sua casa per finanziare la produzione del film, che alla fine costò più di un milione e mezzo di dollari, una cifra astronomica per il 1937.
Biancaneve e i Sette Nani ebbe bisogno di tre anni per essere prodotto con a seguito 750 artisti ed era il risultato finale del progetto di Walt Disney di migliorare la qualità della produzione del suo studio, e anche di trovare una fonte di profitto oltre ai cortometraggi sino ad allora prodotti, per realizzare nuovi film.

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Molte tecniche di animazione che più tardi diventarono standard furono sviluppate o migliorate per il film, compresa la possibilità di introdurre figure umane rappresentate in maniera realistica (con e senza l’aiuto del rotoscope), l’efficace animazione dei personaggi (prendendo personaggi tra loro simili, in questo caso i nani, e distinguendoli attraverso la loro recitazione col corpo e i movimenti), gli effetti raffinati per rappresentare pioggia, lampi, acqua, riflessi, scintille, magie, e altri oggetti e fenomeni, e l’uso dei piani multipli.

Snow_White_and_the_Seven_Dwarfs_Concept_Art_Illustration_17Primi disegni di Biancaneve

Biancaneve e i Sette Nani è anche preso a modello per la qualità della narrazione nel genere d’animazione. Interamente creato con mezzi artigianali (disegni a mano) e con gli sfondi realizzati con la tecnica dell’acquerello, il film ripropone la trama dei fratelli Grimm aggiungendo un finale più romantico (il bacio del principe che risveglia Biancaneve) ed un maggiore approfondimento dei personaggi e, soprattutto, dando un nome ai sette nani (Dotto -Doc, cioè dottore, fa sempre il saputello, tende molto spesso a mangiarsi le parole a causa di eccessi di nervosismo-, Gongolo -Happy, cioè felice, sempre di buon umore e incline alle burle-, Eolo -Sneezy, da sneeze, starnuto-, dal potente starnuto, che lo coglie nei momenti meno opportuni-, Cucciolo -Dopey, “addormentato”, nel senso che non è particolarmente sveglio, il più giovane dei nani, non ha mai imparato a parlare ed è calvo-, Brontolo -Grumpy, cioè scorbutico, il più scettico riguardo alla permanenza di Biancaneve con loro, ma sotto la scorza dura e gli sbuffi batte un cuore d’oro-, Mammolo -Bashful, cioè timido, arrossisce facilmente- e Pisolo -Sleepy, cioè sonnolento, sempre assonnato, è anche quello che indovina il motivo dell’agitazione degli animali del bosco).

 

Early Snow White and the Seven Dwarfs Concept Art |
Primi bozzetti dei nani…meno male che poi sono diventati così!
Early Snow White and the Seven Dwarfs Concept Art |
Primi bozzetti di Cucciolo
 blonde-snow-whiteAll’inizio Biancaneve era stata disegnata con i capelli biondi! E la stessa cosa successe ad Ariel de La Sirenetta
Early Snow White and the Seven Dwarfs Concept Art |
Qui abbiamo Gongolo (Happy nella versione originale) che fischia attraverso i due denti mancanti.

 

Fu molto criticata la figura della strega, a causa della sua caratterizzazione fortemente negativa rispetto all’immaginario infantile, la scelta di Disney, però, era coerente con il messaggio di fondo che l’autore voleva inviare al suo pubblico, che supponeva composto anche da adulti: il bene è sempre preferibile al male, e quindi quest’ultimo deve essere descritto come abominevole e terribile.Oltre la regia di David Hand, animatore e produttore cinematografico americano, la sceneggiatura è stata opera di un folto team: Dorothy Ann Blank, Richard Creedon, Merrel De Maris, Otto Englander, Earl Hurd, Dick Rickard, Ted Sears, Webb Smith, persone a cui si devono i nomi dei personaggi della storia.
Molte anche le curiosità e le chicche legate al film. Prima tra tutte quella su Adriana Caselotti, voce originale americana di Biancaneve, era figlia di genitori italiani: Guido e Maria Caselotti, quest’ultima di origine napoletana era una cantante alla Royal Opera.

 

E ancora… Cucciolo avrebbe dovuto parlare, ma fu reso muto quando non si riuscì a trovare una voce adatta, mentre la doppiatrice della matrigna, durante la trasformazione in strega, fu costretta a recitare le battute senza dentiera, per evidenziare il mutamento di voce. Secondo fonti ufficiali la produzione impiegò 32 animatori, 102 assistenti, 167 intercalatori, 20 scenografi, 25 artisti dell’acquerello per dipingere gli sfondi, 65 animatori per gli effetti e 158 tra pittrici e inchiostratrici. Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore.

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