Fine anni Setanta, tra le tante cose che scarseggiano in Italia ci sono gli
“spiccioli”. Le monete sembrano scomparse, nei negozi non si sa più come dare il resto ai clienti (o meglio, qualcuno lo sa bene e distribuisce caramelle attribuendo loro un valore commerciale che varia dalle 5 alle 20 lire l’una, forse a seconda del “gusto”).
Lo “spettro inflazione” – come ben sanno gli economisti – non consente alla Banca d’Italia di coniare altre monete, così per fronteggiare in qualche modo l’emergenza fanno la loro comparsa i “mini-assegni”.
Si tratta, come dice il nome, di piccoli “check” prestampati, con importi variabili tra le 50, le 100, le 150, le 200 e le 250 lire, che i diversi istituti bancari emettono intestandoli solitamente a grosse aziende e società e che, sulla carta, hanno il valore delle monete che rappresentano e che ancora non si sa che fine abbiano fatto.
Anche se molti italiani resteranno sempre “perplessi” per la novità, i mini-assegni svolgeranno la loro funzione per alcuni anni, prima di cadere nel dimenticatoio trasformandosi in mero oggetto collezionistico.
Qui sotto, ecco sei “mini-assegni” del 1977 emessi dall’Istituto Bancario Italiano e intestati alla “Creazioni Walt Disney Spai“. Hanno tutti l’identico valore di 100 lire, ma differiscono tra loro per il personaggio che vi è raffigurato: Nonna Papera, Paperino, Pippo, Pluto, Topolino e Zio Paperone.