Noi di Curiosità Disney abbiamo visto in anteprima stampa il nuovissimo film della Pixar Inside Out, ed ecco le nostre considerazioni!
Una caratteristica che rende la Pixar una delle case d’animazione più importanti all’interno del panorama cinematografico è l’abilità di lavorare sull’ emozioni, creando mondi paralleli dove la fantasia diventa realtà.
Il tutto si basa su una semplice formula che la Pixar ha usato – e usa tutt’ora – nell’arco della sua ventennale produzione: “Cosa succederebbe se [qualcosa] provasse emozioni?”. Rimpiazzate quel “qualcosa” con “giocattoli”, “mostri”, “robot”, “macchine” o “insetti” e vi usciranno solo alcuni dei film d’animazione che hanno fatto la storia, come Toy Story, Monsters & Co, Wall-E e A Bug’s Life.
Ora nell’anno 2015, la Pixar supera se stessa e si chiede “Cosa succederebbe se le Emozioni provassero emozioni?”.
La risposta ce la dà Inside Out, un film a dir poco geniale ed esilarante che ci insegna, attraverso un’avventura mentale, che spesso e mal volentieri è necessario sacrificare qualcosa del proprio passato per affrontare con maturità ciò che ci aspetta nel futuro.
E lo sa bene la protagonista del film, Riley, una bambina di 11 anni che è costretta a trasferirsi dal Minnesota a San Francisco per il nuovo lavoro del padre. E il passo dalla felicità alla perdita dell’equilibrio interiore è breve: l’inserimento nella nuova scuola crea imbarazzo, il trasloco genera tensioni fra i genitori, la sua migliore amica abita a migliaia di km di distanza e la nuova casa è deprimente.
Una trama alquanto normale, se non banale, ma alla Pixar non interessa raccontare i fatti oggettivi, bensì ciò che accade all’interno della mente di Riley, mostrandoci i retroscena e le attività delle 5 primarie emozioni ritratte in versione antropomorfe. La leader del gruppo è la simpatica e ottimista Gioia, il cui compito è quello di preservare la felicità, poi c’è Rabbia, un omino rettangolare in cravatta e camicia che assicura il senso di giustizia ed equità, Paura è un tizio mingherlino che garantisce la sicurezza necessaria, Disgusto è una tipetta con la puzza sotto il naso e che impedisce a Riley di avvelenarsi sia fisicamente che socialmente e infine c’è Tristezza, un’occhialuta e un po’ cicciottella che non sa bene quale sia il suo ruolo e onestamente neanche gli altri membri del gruppo lo sanno.
Tutti e 5 agiscono su una sala di controllo e gestiscono il rapporto di Riley col mondo esterno. Ma con l’avvento del trasloco, l’apatia della piccola incombe e Gioia non riesce più a mantenere uno visione positiva delle cose e cercando di limitare le azioni di Tristezza, finiscono entrambe per essere catapultate al di fuori della plancia di comando.
Nel tentativo di tornare indietro si avventureranno fra gli insoliti e fantasiosi “sottomondi” del cervello: La memoria a Lungo Termine è un gigantesco archivio dove in altissimi scaffali ci sono biglie colorate che contengono i ricordi, la spaventosa e oscura caverna dell’Inconscio, il parco d’Immaginalandia, la desolata discarica dei Ricordi perduti, la camera dell’Astrazione e le Isole della Personalità della Famiglia, dell’Onesta, dell’Hockey e del Divertimento, che costituiscono la personalità di Riley.
Durante il ritorno nella sala di controllo, Gioia e Tristezza coopereranno insieme per l’incolumità della ragazzina e capiranno che sono una falsa dicotomia: nella vita non è tutto felice o tutto triste, la Tristezza è tanto importante quanto la Gioia perché per essere felici bisogna conoscere la tristezza. Spesso dai periodi più bui della nostra vita nasce, come reazione, la volontà di reagire e di attorniarsi di momenti felici.
Inside Out è anche ricco di scene toccanti alla UP: infatti in entrambi il regista è Pete Docter…e come scordarsi della sequenza più emozionante tra tutti i film Pixar, ovvero la scena di soli quattro minuti e senza dialogo che racconta l’intera vita d’amore tra Carl e Ellie?
Dopo 2 anni di pausa, la Pixar ritorna in tutto il suo splendore e ha già ottenuto applausi scroscianti e una standing ovation quando il film è stato presentato al Festival di Cannes lo scorso Maggio.
Il cortometraggio che lo precede s’intitola Lava, un musical ambientato nelle bellissime isole hawaiane che racconta la storia d’amore lunga milioni di anni tra due vulcani. Noi di Curiosità Disney abbiamo incontrato e intervistato Bill Watral, il Technical Supervisor della Pixar, il quale ci ha parlato della creazione di questo bellissimo corto in questo articolo.
Noi italiani dobbiamo aspettare il 16 Settembre, ma credetemi l’attesa ne vale la pena perché è una pellicola in grado di generare risate, stupore e lacrime e in cui la genuinità emozionale della pubertà si combina con la capacità di comprensione degli adulti.