Abbiamo incontrato Glen Keane durante il View Conference, il Festival del cinema digitale che ogni anno a Torino ospita i più grandi nomi del cinema, dei viedogames e dell’animazione. Noi di curiosità Disney eravamo presenti e abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con lui. Ecco a voi la nostra intervista!
In Duet sei sia l’animatore che il regista. Quale di questi due lavori ti piace di più?
Tra i due mestieri ovviamente preferisco di gran lunga quello dell’animatore in quanto ho la possibilità di disegnare. Sento proprio la necessità di farlo! E’ l’unico momento in cui esprimo esattamente chi sono e cosa provo. Ma anche il mestiere di regista mi piace molto perchè in questo modo posso sia creare che coordinare le scene che disegno.
Come è nata l’idea di Duet?
E’ curioso come spesso le idee che ti chiedono di farti venire in mente, in realtà sono già da molto tempo nella tua mente…Per tre settimane mi sono sforzato per cercare un’idea su cosa basare la storia di Duet, dunque ho chiamato mio figlio Max per chiedergli un aiuto, e lui mi disse: “Papà…disegna! Così tanto per divertirti…non pensare più di tanto!”. Anche la mia produttrice Gennie Rim mi disse “usa i tuoi super poteri Glen!”.
Poi mi sono ricordato che molti anni fa avevo animato un bambino che gattonava…al giorno d’oggi io e mia moglie abbiamo 4 nipotini e li stiamo vedendo crescere e di conseguenza ho trovato qui la mia ispirazione e ho pensato che il tema di Duet sarebbe stato quello della crescita di un bambino.
Poi ho pensato come doveva incominciare il corto e mi son ricordato che due anni fa avevo animato un bambino che fluttuava nello spazio. Mia moglie mi chiese perchè lo avevo fatto e io risposi: “Non lo so, so solo che l’ho dovuto fare”! Perciò ho ripresto tutte queste idee tenute per anni in sospeso e le ho utilizzate in Duet.
Infine il tema della ballerina mi ha sempre affascinato e chiamato, così come il fatto di scalare gli alberi perchè è quello che facevo da piccolo.
Abbiamo visto una tua intervista del 2012 quando hai ricevuto il Tex Avery Award, in cui raccontavi quando hai incontrato per la prima volta Tex Avery, e gli hai chiesto perchè non ti unisci al team Disney? Sono due mondi completamente opposti in animazione…. quale ti piace di più?
Se all’età di 18 anni mi avessero chiesto “In quale studio vorresti andare a lavorare Glen?”, avrei assolutamente risposto in quello di Tex! I suoi cartoni erano selvaggi, divertenti e non seguivano nessuna logica….per questo quando l’ho incontrato per la prima volta gli chiesi di venire alla Disney, in modo che portasse un pò del suo stile bizzarro nell’animazione disneyana.
In tutta la tua carriera di animatore quale è stato il personaggio che ti è piaciuto animare?
Ariel, non ci sono dubbi! Perchè anche se è solo una ragazzina di 16 anni è molto tenace ed espressiva.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Rivedremo mai un lungometraggio in 2D?
Sto sviluppando diverse idee in questo momento. Sto decidendo ancora la loro durata, cioè se saranno dei corti, dei medi o dei lungometraggi. Duet mi ha insegnato che la tecnologia e la durata definiscono anche il tipo di narrazione…perciò per ora voglio tenermi aperto, avere ben chiaro la storia, poi vedrò quale è la durata e tecnologia migliore da utilizzare.
Ci sono delle cose che mi piacerebbe fare con la grafica computerizzata…e nel frattempo ho in mente di fare delle cose in 2D.
Cosa ne pensi dei film in CGI?
Sono così stupito dei grandi sviluppi che ci sono stati nell’animazione. Alvy Ray Smith, il co-fondatore della Pixar, parla spesso della Legge di Moore, ovvero la teoria che sostiene che la tecnologia dei pc migliorerà di anno in anno, sviluppandosi dieci volte di più ogni 5 anni! Però penso che questi film sarebbero molto differenti se si facessero in 2D. Penso che quando disegni con la matita le tue emozioni si trasferiscono di più su ciò che stai animando…cosa veramente difficile se si disegna al pc.
Quale è il tuo animatore del passato preferito?
Frederic Back! Ha fatto un mediometraggio di 30 minuti che si chiama “The man who planted trees” che è una pura poesia visuale e questa poesia l’ho applicata in Duet. E’ un film che ammiro molto perchè l’autore si è spinto fino a mostrare la sua anima senza avere paura. Nel 2008 mentre stavo lavorando su Rapunzel ho avuto un infarto e mentre ero in ospedale e non sapevo se avrei continuato a vivere, mi son detto: “Lo devo assolutamente conoscere, non voglio perdermi questa occasione!”. Ha una grande personalità e lo ammiro tantissimo come animatore. E’ lui che mi ha consigliato di lasciare la Disney nel 2012.
QUI di seguito, l’Intervista a Glen Keane in cui ci parla della creazione e delle curiosità sul film.